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Leggi anche il NON libro "Cammina tre lune nelle mie scarpe"

mercoledì 31 gennaio 2018

Cammina tre lune nelle mie scarpe. Parte seconda Cap.6

Parte seconda: (A)SOCIAL

    Cerchiamo di comprendere con poche e dirette parole, gli svantaggi e naturalmente anche i vantaggi, di essere "social".

C'è chi la definisce  “psicosi di massa”.
La dipendenza da internet, dipendenza da chat e social network è un argomento  che interessa sempre di più anche la medicina.
Il termine psicosi indica una tipologia di disturbo psichiatrico, espressione di una severa alterazione dell'equilibrio psichico dell'individuo.
In questo caso, indica il bisogno di trascorrere un tempo sempre maggiore in rete per ottenere soddisfazione.

Di contro, ricercatori britannici hanno scoperto che "l'Instant Messaging" può migliorare l'umore persino in chi soffre di depressione, agendo quasi come un farmaco virtuale.

Dunque:
I social possono cambiare la vita. Essere all’interno dei social,  può essere "pericoloso" perché possono minare certezze e farle divenire incertezze. E, al contrario,  possono portare un assoluto beneficio  rafforzando la  nostra personalità e consapevolezza.

Conclusione: i social network vanno utilizzati con moderazione e in totale sicurezza in fatto di privacy.

In realtà, siamo noi stessi a violare la nostra privacy, il nostro diritto alla riservatezza. I social network  ci chiedono, di mettere più possibile a nudo la nostra identità e i nostri fatti privati.
Ma attenzione, il divulgare tutto di noi significa anche una cosa : rinunciare al nostro privato, di questo dobbiamo esserne consapevoli e gestire le nostre scelte nel migliore dei modi, senza poi lamentarci.

 I social, non sono altro che la realtà amplificata.  "Pericoloso" esattamente come può esserlo vivere in una società come la nostra. In rete si incontreranno persone; alcune saranno disponibili a scambi di opinioni costruttive, al dialogo, al sano confronto, all'amicizia sincera; altre saranno soltanto  perditempo, invadenti, curiosi, stalker, se non addirittura marpioni, capaci di approfittare di qualsiasi situazione, precisamente come accade nella realtà. Sta a noi, alla nostra intelligenza, al nostro modo di porci, cercare e trovare individui alla nostra altezza, o come si suol dire "sulla medesima lunghezza d'onda" nel reale come nel virtuale.
La gente è spesso stupida a prescindere dal  virtuale o reale che sia, le persone villane sono sempre esistite. Il virtuale non è il mostro nero, bensì un'apertura al mondo che ci circonda nel suo globale. Chi non ama il mondo del virtuale è solo perché non è ancora arrivato a conoscerlo in profondità; è un insegnamento importante ed è da valorizzare sempre di più, ma, ma bisogna usare la testa.
 Il mondo del virtuale non è per tutti; è per  persone pienamente consapevoli e responsabili.

Artedigitale by ©Raffreefly

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